Il silenzio del paziente nel setting psicoterapeutico

Autori

  • Giovanna Cazzaniga

Parole chiave:

silence, communication, resistance, setting, teoria della tecnica psicoterapeutica, silenzio, resistena, comunicazione

Abstract

L'autrice ha esaminato i diversi significati che il silenzio del paziente può assumere nel setting psicoterapeutico e le relative modalità di intervento del terapeuta, secondo alcune scuole psicoanalitiche e la Psicologia Individuale. Secondo le psicologie di profondità prese in considerazione, il silenzio è comunicazione anche quando è espressione di resistenza al trattamento. Può indirizzare sentimenti, emozioni, esperienze, desideri, bisogni, particolari per ogni paziente e quindi va interpretato solo in modo individuale. Il silenzio come modalità di resistenza, secondo la Psicologia Individuale, è un'espressione dell'istanza di autoaffermazione che ha lo scopo di proteggere il proprio stile di vita e di ricercare sicurezza. La resistenza e il sintomo considerati come difesa del Sé, orientati in modo finalistico, vengono ripresi da alcune correnti di pensiero psicoanalitico e inseriti nel loro schema teorico. L'atteggiamento flessibile ed empatico dello psicoterapeuta adleriano, consapevole di essere coinvolto nella relazione con il paziente, è addirittura considerato il comportamento più efficace da tenere di fronte a un paziente silenzioso. L'analisi del silenzio non è solo uno strumento per evidenziare le resistenze alla psicoterapia e al processo di cambiamento, ma può risultare, se lo psicoterapeuta interagisce in modo corrispondente agli stati emotivi del paziente, un'occasione preziosa per cogliere e promuovere l'espressione delle emozioni e della creatività del paziente

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Pubblicato

2001-12-31