La sindrome della “bella Angelica”, ovvero la giostra della vita

Editoriale

Autori

  • Giuseppe Fassino

Abstract

 Ognuno va alla ricerca di “qualcosa che manca”, insegue la propria monomania, la propria fissazione, le proprie immagini interne inafferrabili, le proprie mete fittizie:schemi vuoti, proiezioni dei propri desideri nascosti.
Ma è proprio questo il destino dell’uomo? Dialogare esclusivamente con se stesso in un lungo, inarrestabile, muto assolo drammatico, interponendo inconsciamente fra il Sé e l’Altro da Sé una certa “distanza ottimale” che, attraverso vari gradi d’intensità, segnala un disagio che si esprime sotto forma di separazione dal mondo e dalla realtà? Una sorta di cerchio magico, autocreato come mezzo di salvaguardia, circonda in questo modo l’individuo impedendogli di venire a contatto con la realtà della vita, di affrontare la verità, di misurarsi con certe difficoltà, di effettuare un esame del proprio valore e di prendere qualsiasi decisione

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Pubblicato

2007-06-30