Il sentimento di inferiorità: una chiave di lettura delle interrelazioni nel contesto aziendale
Parole chiave:
organizzazioni, psicologia del lavoro, sentimento di inferiorità, clima organizzativo, gruppi, conflittualitàAbstract
Il contributo esplora il sentimento di inferiorità nel contesto aziendale, interpretandolo secondo la psicologia adleriana. L’azienda è vista come un sistema complesso di relazioni tra gruppi e individui, governato da una cultura organizzativa che orienta comportamenti e decisioni. Il sentimento di inferiorità nasce dall’interazione tra tre sistemi: richiesto (compiti e ruoli imposti), personale (aspirazioni individuali) ed emergente (sintesi dei primi due), generando conflitti o sinergie. La mancata integrazione tra obiettivi individuali e aziendali compromette la coesione interna. Le strutture gerarchiche e i processi valutativi alimentano il desiderio di elevazione personale, traducendosi in ambizioni di potere e riconoscimento. Le opposizioni alto/basso e maschile/femminile si riflettono negli organigrammi, accentuando la competitività. Il sentimento di inferiorità si manifesta a tre livelli: individuo/azienda, gruppi/gruppi e azienda/mercato. Strumenti come selezione, training, formazione e pianificazione delle carriere, se non gestiti con equilibrio, possono generare insicurezza, frustrazione e perdita di identità. I benefits, sempre più valorizzati rispetto alla retribuzione, rispondono al bisogno di affermazione, ma possono anche alimentare tratti aggressivi e antisociali, come gelosia, invidia e vanità. Questi, secondo Adler, derivano da insicurezza e confronto sociale. In sintesi, l’ambiente organizzativo, attraverso i suoi strumenti e dinamiche relazionali, incide profondamente sulla percezione di sé e sul benessere psicologico dei lavoratori, rendendo cruciale una gestione consapevole e inclusiva delle risorse umane

