Aspirazione al potere e tossicodipendenza. Indagine in chiave adleriana

Autori

  • Costanza Hasdà Gasparini

Parole chiave:

drug, string for power, narcissism, aspirazione alla superiorità, tossicodipendenza, narcisismo, potere

Abstract

L'autrice affronta le possibili relazioni tra il “fenomeno del narcisismo” e il “fenomeno della droga”. Riassume le opinioni della scuola freudiana su questo tema. Viene citato Abraham con la sua ipotesi di regressione narcisistica orale nell'abuso di droghe, con un'origine latente legata alla rimozione dell'omosessualità. L'opera riassume poi il punto di vista junghiano. Per quanto riguarda la tossicodipendenza, il testo si concentra maggiormente sulle teorie di von Franz, che delinea le caratteristiche della personalità nevrotica del “puer aeternus” che sono fondamentalmente narcisistiche. È possibile vedere in questo contesto la situazione del tossicodipendente privato del senso di responsabilità sociale e attratto dalle rivoluzioni estatiche. Il testo si sofferma maggiormente sull'ipotesi della Psicologia Individuale, ricordando come Adler abbia paragonato alcolisti e tossicodipendenti, attribuendo loro lo stile di vita del bambino viziato teso a sfruttare i genitori, con una propria logica privata. Il testo tratta poi di Schaffer che amplia questa visione, descrivendo il passaggio da una successiva autosvalutazione frustrata a una fuga dalla realtà della vita, fuga che talvolta sfocia nell'abuso di droghe. Sempre all'interno di una cornice adleriana, l'autore presenta i punti di vista di Steffenhagen, che collega l'uso di droghe a un basso livello di autostima, poi quelli di Parenti e Pagani che si soffermano su un conseguente, ipertrofico senso di “diritto a ricevere”, e infine quelli di Coimpan sul narcisismo derivante da un'eccessiva idealizzazione da parte della madre, seguita da un ritiro della catechesi dagli altri a favore di se stessi. Il testo sviluppa il tema del rapporto tra narcisismo e tossicodipendenza, sottolineando nella storia personale dei tossicodipendenti un'iperprotezione infantile che porta poi, dopo le frustrazioni ambientali, all'isolamento in un mondo irreale di onnipotenza egocentrica, sostenuto, paradossalmente, dall'abuso di droga. Lo studio si conclude con la descrizione di due casi, osservati durante un trattamento psicoterapeutico, di cui l'analisi adleriana fa emergere le dinamiche soggettive fondate sull'ambivalenza “inferiorità-superiorità” e sull'improduttiva compensazione narcisistica in cui l'uso di droghe appare inseribile

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Pubblicato

2003-12-31