Il lavoro “del” sogno, il lavoro “sul” sogno, il lavoro “col” sogno: dal “sogno sognato” al “sogno raccontato”
Editoriale
Parole chiave:
sognoAbstract
“Il sogno parla” nel luogo sacro, unico e irripetibile della stanza d’analisi e prende forma, emergendo dalla nebbia dei dinamismi transferali controtransferali, “come se” fosse un terzo “personaggio” che si inserisce fra “sognatore” e “terapeuta-interprete”, variante di una triade relazionale, dinamica, complessa e multidimensionale: «Dottore ho fatto un sogno, ho avuto un sogno, finalmente le ho portato, qui, un sogno». Nel “lavoro col sogno”, il terapeuta, baipassando il sentiero dell’oro psicoanalitico dell’interpretazione, riaccompagna il paziente nel luogo dell’enigma, dell’“oscurità che parla”, della dimenticanza, dell’incompreso, coniugando intrapsichico e intersoggettivo e condividendo con lui immagini ed emozioni della realtà onirica, nell’hic et nunc del setting