La resistenza ai trattamenti nell’anoressia nervosa: la psicoterapia psicodinamica adleriana ha una specifica indicazione?

Autori

  • Secondo Fassino

Parole chiave:

resistance to treatment, eating disorders, attachment, psychodinamic psychotherapy, resistenza al trattamento, disordini alimentari, attaccamento, psicoterapia psicodinamica

Abstract

L'anoressia nervosa (AN) è una malattia grave, difficile da trattare e resistente al trattamento. Ad oggi, mancano prove che il trattamento modifichi gli esiti. Una revisione degli studi sulla resistenza nell'AN evidenzia quattro temi principali: la negazione della malattia rispetto all'insight e alla motivazione al cambiamento, i fattori di mantenimento, la gestione della resistenza al trattamento e l'esito del trattamento, la relazione terapeutica e il controtransfert. Nel trattamento c'è troppa enfasi sui fattori cognitivi ed espliciti, mentre il problema può risiedere in un mancato incontro autentico tra paziente e terapeuta. Dopo aver esaminato le ricerche sulle dinamiche familiari e sulla personalità dei pazienti con AN, sono stati presi in considerazione i recenti studi sullo stile di attaccamento nell'AN e sul modello psicodinamico.
È quindi necessario ridefinire il ruolo del terapeuta nella psicoterapia dinamica dell'AN. I recenti studi sullo stile di attaccamento nell'AN sostengono un modello psicodinamico di patogenesi e trattamento che considera l'AN come una malattia causata da uno sviluppo anomalo del sé. Vivere senza mangiare, e a volte piuttosto morire, sono compensazioni grandiose per gravi sentimenti di indegnità e scoraggiamento radicati, come proposto due decenni fa da H. Bruch. È necessario ridefinire il ruolo del terapeuta nella psicoterapia psicodinamica dell'anoressia nervosa, che tenga conto dello stile di vita del terapeuta e del paziente.

E' indispensabile il riferimento a un modello di rete composto da psichiatri, psicoterapeuti e nutrizionisti. Poiché il processo di incoraggiamento è il cuore del cambiamento, fenomeni come la simulazione incarnata, la sintonizzazione intenzionale, i momenti di incontro, la comunicazione implicita, che sono stati concettualizzati con riferimento alle recenti scoperte neurobiologiche e alle immagini cerebrali, contribuiscono a convalidare la comprensione empatica come nucleo del processo di incoraggiamento. Le esperienze precoci si ripetono nella reazione di transfert e influenzano il contagio e la contaminazione emotiva, il controtransfert e il metacontrotransfert nel terapeuta, compresi i rischi di eccesso di zelo e scoraggiamento. La psicoterapia psicodinamica adleriana, la cui struttura, teoria e tecnica è da sempre la strategia dell'incoraggiamento, anche alla luce dei rapporti evidence-based, sembra particolarmente predisposta al trattamento di questa grave patologia giovanile, espressione enigmatica delle culture postmoderne

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Pubblicato

2014-12-31