Volti del limite e della speranza in psicoterapia

Autori

  • Claudio Ghidoni

Parole chiave:

limite, speranza, sé creativo, vulnerabilità

Abstract

Il confine umano tra terapeuta e paziente in psicoterapia, inteso come sofferenza, vulnerabilità mentale e fisica, può trovare nella speranza, intesa come aspetto del Sé creativo, l'energia di una relazione umana trasformativa, che attraverso il confine umano porta a una ripartenza esistenziale. Nel 1908 Adler, attraverso lo scritto Bisogno di affetto, si rende conto che il lavoro con il confine e la speranza è alla base della relazione madre-bambino all'inizio della vita del bambino. Nel 1930, con la maturità del suo pensiero, Adler anticipa le recenti scoperte neuroscientifiche. Egli intuisce che il destino umano è condizionato dal potere creativo che pone la mente umana nella temporalità, nella soggettività e nella relazionalità. Un esempio di movimento inconscio di confine e speranza appare nell'esperienza clinica tra analista e paziente, in cui l'analista esercita una funzione materna tardiva. In questo modo risveglia la creatività prospettica del paziente. Queste linee guida hanno una precisa conseguenza sulla formazione del terapeuta, che deve essere non solo competente ma anche capace di relazionarsi empaticamente con il ruolo autorevole di un maestro, che fertilizza e incoraggia il paziente, il quale a sua volta accetta e riconosce la sua claudicanza come forza di creatività

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Pubblicato

2017-06-30